Einstein per la PACE
Non possiamo restare indifferenti
Come docenti dell’Istituto Albert Einstein desideriamo esprimere pubblicamente il nostro sgomento di fronte ai conflitti che insanguinano il mondo e l’Europa e, in particolare, di fronte a quanto sta accadendo a Gaza. Qui la situazione è particolarmente grave perché - come riconosciuto dalla Commissione internazionale indipendente delle Nazioni Unite d’inchiesta sul territorio palestinese occupato, istituita nel 2021 con una risoluzione del Consiglio dei diritti umani - è in atto un genocidio del popolo palestinese da parte dello Stato d’Israele.
Assistiamo con dolore al dilagare della violenza e al disprezzo per la vita umana, soprattutto per quella dei civili che, senza colpe, si trovano travolti da una spirale di morte e distruzione.
Ci sconvolge il numero sempre crescente di vittime: le decine di migliaia di morti; le centinaia di migliaia di bambini, donne e uomini che ogni giorno vedono negato il diritto fondamentale alla vita, alla dignità, alla speranza; tutti coloro e tutte coloro che sono coinvolti nello scontro, dai giornalisti al personale sanitario. Consapevoli del fatto che ogni essere umano, indipendentemente dalla sua appartenenza etnica, religiosa o politica, porti in sé il DIRITTO inalienabile di esistere in pace, desideriamo esprimere il nostro cordoglio e la nostra più profonda partecipazione: vedere questo principio calpestato, infatti, è una ferita che ci riguarda tutti.
Ogni giorno, nel nostro lavoro di docenti, siamo chiamati a incarnare i valori della Costituzione e della Dichiarazione internazionale dei diritti umani: educare le nuove generazioni al rispetto reciproco, alla solidarietà e alla costruzione di una società più giusta e pacifica, al ripudio della guerra. Il nostro compito non si limita a trasmettere conoscenze, ma implica anche la responsabilità di coltivare nei nostri studenti la coscienza critica, la capacità di dialogo e l’apertura verso l’altro. Come possiamo chiedere loro di credere nella pace e nella convivenza se, nello scenario internazionale, prevale la legge della forza, delle armi, dell’odio e della sopraffazione?
Proprio per questo sentiamo il dovere di condannare ogni tipo di terrorismo e di violenza, ribadendo con forza il valore universale della pace. Non possiamo restare indifferenti di fronte a immagini e notizie che ci ricordano ogni giorno quanto fragile sia la condizione umana, quando il diritto internazionale dei diritti umani viene subordinato alla logica della guerra e dell’industria bellica.
Il nostro appello è che la comunità internazionale, i governi e le istituzioni trovino la via del dialogo e della diplomazia per porre fine:
1. al genocidio palestinese e permettere l’accesso a Gaza a tutto il personale delle Nazioni Unite e a tutte le Agenzie internazionali;
2. alla guerra in Ucraina e alle altre guerre dimenticate, mettendo al centro la difesa dei civili e la tutela della dignità umana.
Chiediamo che la voce della scuola, della cultura e dell’educazione venga ascoltata e sostenuta, perché senza giustizia e senza pace nessun futuro può dirsi davvero possibile.
Con questo documento vogliamo affermare che la missione educativa dell’Istituto Einstein non può prescindere da un impegno etico e civile: insegnare a credere nell’umanità, nella forza della parola contro la violenza, e nella possibilità di costruire un mondo in cui il valore della vita sia davvero inviolabile. Per questo motivo sosteniamo la Global Sumud Flotilla esempio di diplomazia popolare dal basso.
I docenti dell’Istituto Einstein
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